"Dov'ero" è frutto del liberare la spontanea necessità di ricercare, ascoltare, esternare e mantenersi in contatto con il profondo legame con l'ancestrale e le possibilità che esso, in tal modo, ispira: recondite, antiche o forse mai davvero comprese e realizzate nelle maniere necessarie a farle davvero fruttare; al punto da risultare nuove.
Trasferitomi a Milano, l'impatto con la sua rigida identità progressista, motivo stesso per cui l'ho “dovuta” scegliere, ha ravvivato nella mia coscienza il valore fondamentale del mantener costante l'evocazione di questo legame, evidenziando come nel tempo in cui si è teso ad ignorarlo, sia divenuto una vera e propria urgenza soffocata. Urgenza che si amplifica più la si soffoca e che più si amplifica più, per timore, viene soffocata e di conseguenza sempre più pericolosamente contorta e mistificata, con l'illusorio tentativo di alleggerire la reale responsabilità che rievoca.
Un legame che ho sentito riaffiorare tramite la contemplazione di frammenti delle terre del Sud Italia da cui provengo; in particolare della loro attuale geografia legata in un certo senso ad un "fallimento" verso determinate prospettive.
Spazi sospesi tra possibilità inespresse ed una meravigliosa purezza, visioni di una materia grezza e di vuoti primigeni, al punto da lasciar luogo ad un immaginario evolutivo, seppur inconcreto ed a tratti utopistico, al contempo percepito vero quanto quello canonicamente inteso come tale. Immagini allora rimembranti la voglia di abbracciare l'inquietudine della ricerca dell'armonia, che si presenta ogni qual volta ci si pone di fronte un possibile ricominciare quasi da zero, dovendo lasciarsi alle spalle il fascino che le nostre vite hanno assunto nella loro esasperata stratificazione, su cui ormai basiamo la nostra presunta sicurezza evolutiva. Come il senso di vuoto che appare davanti ad un nuovo foglio bianco dopo moltissimo tempo che si è “scarabocchiato” su di un altro; senso contrapposto proprio dalla salvifica consapevolezza che dona il sentire questo legame ancestrale: che ci sia un principio per cui aver fede in un futuro dove l'attuale urgente necessità di memoria di questo stesso legame, potrà invece “stabilizzarsi” come la più profonda forma di monito dell'equilibrio, ovvero, l'unica condizione in cui l'umanità è davvero definibile tale.
PUBLICATIONS & AWARDS
3 September 2022
Part of the project
Published on Perimetro Intragram Page and
Perimetro Website
22 July 2022
WINNER Open Call "Futuro" - Phest 2022
14 February 2022
Some extracts from "Dov'ero" Project
Published on Urbanautica Instagram Page
1 June 2022
An extract from "Dov'ero" Project
Published on Zone Magazine Instagram Page; shot included in the
collective exhibition born from the call "One eyes see the other feels" in Bergamo's artistic space
Daste.
20 June 2022
An extract from "Dov'ero" Project
Published on Banal Mag Instagram Page
8 February 2022
An Extra shot from "Dov'ero" Project
Published on Pupil Sphere Instagram Page
22 March 2022
An Extra from "Dov'ero" Project
Published on Nea Magazine Instagram Page (Slide 5/5).